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OTTANTA VOGLIA DI PARLARE
Introduzione Le storie, che il lettore troverà qui di seguito, sono state raccolte da me in questo volume nell’ordine di tempo in cui mi sono pervenute. Esse appartengono a persone comuni, semplici,persone che si possono incontrare tutti i giorni per strada,sul lavoro,durante una passeggiata,ad un bar,oppure,perché no,anche su facebook, si,il più famoso e affollato social network del mondo, dove si possono ritrovare amici reali,ma dove possono nascere amicizie nuove,con le quali instaurare rapporti di amicizia sincera. Ed è quello che è successo a me. Ho conosciuto in questo modo tantissime persone,sia uomini che donne,con le quali ,pian piano è iniziata una vera amicizia. Con esse, dapprima utilizzando la chat e in seguito parlando a telefono,ho avuto una conversazione sempre più amichevole fino ad arrivare ad instaurare un rapporto di profonda fiducia e stima. In tal modo mi sono reso conto di quanta voglia ha la gente di parlare,di raccontare un pò di sé a chi è disposto ad ascoltarla , a comprenderla ed a confortarla. A quel punto, commosso dalla fiducia che mi era stata data con tanta spontaneità,mi sono chiesto e ho chiesto loro”perchè non raccoglierle tutte in un volume e pubblicarlo, affinché altri leggendole potessero venire a conoscenza delle vicissitudini che hanno segnato nel bene e nel male la loro vita., Tutti hanno acconsentito con grande entusiasmo alla mia iniziativa. In poco tempo ho ricevuto tantissime storie dai miei amici e così come sono arrivate le ho raccolte senza nessuna preferenza,perché tutte anche la più breve e la più semplice commuove e mette a nudo un sentimento,un’emozione. Mi sono fermato ad ottanta storie ma avrei potuto raccoglierne ottocento,tanto è il desiderio ed il bisogno delle persone di aprirsi con una persona amica,di esternare i loro sentimenti di amore, di odio, di indifferenza,di rancore,di solitudine che hanno provato nel corso della vita, in particolari circostanze .Sono storie vissute realmente dai protagonisti,drammatiche e meno drammatiche,a volte gioiose,ricche di emozioni,ma semplici sempre. Tutte nel leggerle ci inducono a fare delle considerazioni .Che siano uomini o donne,si evidenzia dalle loro storie un bisogno di mettere a nudo i loro conflitti interiori,i dolori e le sofferenze che si accumulano durante la vita di ognuno di noi e che possono minare la salute sia mentale che fisica. Il mio lavoro non è stato altro che mettere in atto quella che si chiama " arte maieutica", cioè la capacità di estrapolare il loro vissuto intimo. Non sono uno psicologo, ma ho ascoltato con partecipazione queste persone narrare un pò della propria vita e ho provato un 'immensa gioia, quando alla fine dei loro racconti li ho sentiti più sollevati,come se,parlandone, si fossero liberati da un peso che li opprimeva da tempo. Inoltre come sono state scritte, così sono state riportate senza cambiare nulla per non stravolgerne l’ originalità. Li ringrazio tutti di cuore. Prefazione Un sussulto dell’anima, parole che si stagliano nel cuore e tessono immagini nella mente. A volte veloci, altre lente, quasi a voler fermare il tempo. Racconti che diventano parola “completa” solo nel momento in cui sono letti: il senso delle cose non dette, sospese in un angolo dell’anima, in un’attesa paziente e mai scontata, quella di poter trovare un canale attraverso cui passare. Spesso pronunciate dai protagonisti con rimpianto, spesso per dire semplicemente un grazie, a volte con la forza della disperazione e della lacerazione interiore, mai banali, sempre capaci di aprire varchi dentro in cui ritagliarsi spazi di riflessione. OLGA TAMBURINI
Ai miei fratelli, Felice, Carmela, Paola e Cassio. Al Valoroso Generale dei Carabinieri Gennaro Niglio Ho avuto l’onore di conoscere il generale Niglio negli anni 1980/90. In quel periodo noi agenti di polizia municipale al comando del dott. Carmine Ferraioli persona di provata esperienza che ci ha sempre guidati e tutelati in ogni momento della vita del corpo di polizia municipale, in modo particolare nellasua evoluzione legislativa. Ci siamo trovati a collaborare con i militari dell’Arma e della Polizia di Stato del Commissariato di Nocera Inferiore. Questa sinergia ci portava spesso ad operare di notte con obiettivi mirati che quasi sempre davano riscontro positivo. Ricordo che unitamente a me, c’erano i colleghi Contursi, Belli e qualche altro che in questo momento mi sfugge. Il generale, in quel periodo, era per tutti il Cap. Niglio Gennaro; questo nome per molti significavasicurezza, legalità e speranza, per noi esempio di uomo coraggioso, dotato di capacità di comando e di un forte senso dello Stato. In quel periodo vi era in atto da parte della criminalità organizzata una lotta feroce per la conquista del territorio in tutta la Campania ed in modo particolare nell’agro-nocerino gli omicidi erano cronaca giornaliera; il valore della vita sembrava non esistesse più e in una situazione così critica il cap Niglio faceva sentire tutto il Suo peso , dando sempre una risposta concreta al territorio. Sento di dire “grazie” ad un uomo che ha dato tanto per la comunità dell’agro-Nocerino e non solo, esponendosi in prima persona per assicurare alla giustizia chi deviava dalle regole. Consapevole che l'Arma nella Sua storia ha perso tanti uomini, spero un giorno di poter scrivere un libro per rendere onore a tutti. La continuità oggi ed anche domani la danno e la daranno altri uomini per salvaguardare la sicurezza dei cittadini assicurando loro una convivenza pacifica Alla famiglia che mi ha onorato di poter parlare del generale dico solo “ i grandi uomini non sidimenticano”, perché non c’è futuro senza memoria.
L'Autore
Avvertire l’interesse, non solo culturale, di conoscere nei dettagli l’evoluzione realizzatasi del “Sistema Italia”propria nazione –non può non motivarsi quale naturale impegno dell’Autore, dopo aver conseguito due diplomi di laurea, peraltro tra loro integrati, a conoscere e far conoscere il nuovo realismo governativo. Per l’elaborazione del tema si sono scelti dettagli, strumentali alla dimostrazione della operatività come impostazione organizzativa della struttura di governo, suscettibile peraltro di integrazioni migliorative. “La nascita della forma amministrativa “ vuole esprimere l’avvento di una struttura gestionale del pubblico interesse, il realismo del governo italiano man mano destinato a crescere ossia a progredire, ossia a connettersi all’evoluzione politico-sociale di più realtà storicamente stabilizzatesi separatamente, senza alcuna cointeressenza bensì esposta a rapporti offensivi ovvero belligeranti. Prospettive remote, che scompaiono con l’unificazione generalizzate, affidate ad un unico comune governante che ha avvertito l’esigenza del progresso diffuso, generalizzato, mercé l’adeguamento gestionale, altrettanto diffuso ma eguale, privo di rischi motivati, anzi attratti ad accettare senza imposizione –non solo –bensì con interesse ad una comunione di convivenza politica, ossia una realtà di un grande popolo nazionale, indirizzato ad un comune progresso pacifico e meritorio. Ma non confondibile con un asse prioritario dittatoriale, bensì articolato con chiara democrazia controllata, quale “Regno d’Italia”ossia rappresentata del Re quale garante di una governanza democratica, che l’Autore valuta ideologicamente quale “ruolo della destra storica”, per non confonderla con una “destra dittatoriale” peraltro più tardi emersa e giustificata quale contrapposizione ad una sinistra dittatoriale; difatti non fu anche il ruolo dell’URSS unita agli anglo-americani, quanto all’armistizio con l’Italia dell'8 settembre 1943 e quanto ne conseguì fino alla cobelligeranza italiana con gli stessi anglo-americani, che indusse Vittoria Emanuele III ad allontanarsi per poi abdicare, negli ultimi giorni, dal ruolo di Re d’Italia, seguito dal successore Umberto II che egualmente abbandonò il regio ruolo apicale prima ancora della proclamazione della Repubblica? Comunque l’Autore espone l’operatività neo-governativa unitaria e totalizzante e la commenta con apprezzamento e con critica, motivandola nella forma e nella sostanza –commenti critiche, apprezzamenti ed altro sono risultati di un attento parallelismo continuato, sempre illustrativo e non sempre di commentario critico. “ La rivoluzione liberale della ^Destra Storica^”è trattata quale “progetto politico”con il conclusivo titolo “Lo Stato di diritto”. La “costruenda amministrazione pubblica” si introduce con “la legislazione piemontese del periodo preunitario” per percorrere “I tempi dell’unificazione amministrativa”e la strumentazione “di nuovi codici e leggi organiche” per concludersi con “la definitiva unificazione territoriale”, testi ripresi per illustrare “L’Ordinamento amministrativo del nuovo regno”quale scala coordinata e come struttura organica. E ciò che più s’impone all’attenzione anche dei cittadini attuali è l’illustrativa spiegazione della “amministrazione locale”che, pur imponendosi quale struttura omogeneizzata e omogeneizzante, non viola, non intacca, e non ignora le realtà socio politiche e culturali delle singole aree-ora “Regioni” riconosciute come Provincia a loro volta articolate come “Comuni”riconoscendone, senza alcuna alterazione, la circoscrizione, le componenti abitative, le caratteristiche storiche dagli edifici alle abitazioni urbane, dalle sedi religiose alle strutture rurali e quant’altro riferito ai nuclei umani! La premessa tematica della “Amministrazione locale”recita: L’ordinamento dell’amministrazione locale rappresentava, nell’unificazione, il problema più arduo sotto il profilo politico. Occorreva, infatti, attuare ed assicurare l’effettiva unità dello Stato nazionale, faticosamente raggiunta dopo tanti secoli di divisione, vincendo le superstiti forze disgregatrici del particolarismo regionale e municipale, e al tempo stesso evitare che le strutture unitarie del nuovo ordinamento giuridico potessero soffocare l’autonomia della vita locale, nella ricchezza delle sue tradizioni ed esperienze storiche come nella varietà delle esigenze attuali, necessaria per l’armonico sviluppo della società italiana, in tutte le sue parti, verso mete veramente comuni”; il tutto sostenuto da V. Castronuovo e L.Cafagna citati nella nota 111. Personalmente non ritengo formalizzare giudizi o altro, mentre sono convinto che ciascun lettore, proprio in assenza di un giudizio valutativo d’ingresso, avvertirà lo stimolo di esprimersi, comunque autonomamente per confermare l’utilità della lettura del testo. Prof. Giovanni Iannettone
La più recente opera dell’Autore ne conferma la poliedricità intellettuale ed acume di saggistica. La cadenza ormai annuale delle pubblicazioni, tutte di spessore e di tematiche di impegno, dimostra la molteplicità di interessi che spaziano da argomenti di maggiore affinità professionale a saggi di significativo approfondimento quale questa ultima fatica sulla destra storica. Argomento quanto mai attuale, vissuto con il rigore dell’analista storico non scevro da acume sociologico, dimostra come cadute le pregiudiziali politiche contrarie, sia opportuna, per non dire necessaria un’indagine serena su di un momento storico che pure tanto significato ha avuto per la successiva evoluzione italiana. Il saggio trae spunto da quella che correttamente viene definita una “rivoluzione liberale” per spaziare sulla costruzione della pubblica amministrazione (sostanzialmente rimasta immutata, almeno nella propria architettura generale ed approfondire, poi, l’indagine su temi ancor oggi di grande attualità ed interesse, quali l’organizzazione dei dicasteri, dell’amministrazione locale e della giustizia amministrativa. Traspare dalle singole pagine la passione non dell’esegeta, ma del cittadino storico che legge il nostro passato attraverso la lente partecipativa dell’innamorato a volte deluso, ma sempre pronto ad auspicare migliori fortune per l’oggetto della propria sana passione. Le note biografiche di alcuni Padri della Patria, rigorose nella propria enunciazione, non possono far sottacere la partecipazione emotiva dell’Autore. A Fulvio Izzo bisogna riconoscere, fra l’altro, la capacità di impegnarsi con scienza e partecipazione ad un’attività, quella letteraria, che, seppure tanto vasta, lo vede di certo fra uno dei protagonisti proiettato verso sempre più ambiziosi traguardi. Gli è dovuto un sincero tributo per ciò che hadimostrato di saper fare, ed uno stimolo ulteriore a sempre meglio operare atteso comela penna si sposi perfettamente con l’animo. Non poteva essere altrimenti per un ammiratore dell’Arma cui siamo personalmente legati e che rappresenta, oggi come ieri ed ancora più domani sicuro punto di riferimento del nostro Paese. Gen. Domenico Cagnazzo
E’ con gioia che scrivo poche parole all’amico Fulvio. Quando scrisse il suo primo libro “La polizia municipale con i cittadini e per i cittadini”, rimasi colpito dal coraggio di mettersi in gioco, ma soprattutto per la qualità del testo che lessi con piacere e con la dovuta attenzione. Quando Fulvio, nella parte iniziale del libro, presenta al lettore la città di Pagani, mettendone in risalto le tradizioni e la sua storia, si denota un forte attaccamento alla propria terra. Vi è un passaggio nel libro che mette in risalto tutta la sua sensibilità; quando parla dell’oro rosso scrive: (il pomodoro, ricordo che alle 12.00 le sirene delle fabbriche suonavano per la pausapranzo. In quel momento le strade diventavano piste ciclabili, perché tutti o quasi tutti in bicicletta, correvano a casa per mangiare, e poi far ritorno in fabbrica per le 13.00. Poi aggiunge<perdonate quest’inciso, ricordo che ero un bambino e mentre scrivo, ilpassato ritorna alla mente>. Inoltre attraverso la lettura del libro ho avuto modo di capire molte cose sul ruolo della polizia municipale e dei suoi compiti. Ad onor del vero, parlando con molti addetti ai lavori, sia di Pagani che di altre città, c’è stato un giudizio positivo da parte di tutti. Gli apprezzamenti positivi mi hanno fatto sentire orgoglioso di avere un agente di polizia municipale con queste doti, poiché oltre ad essere amico di Fulvio, sono anche un amministratore di questa città. Pensai che fosse un fatto isolato, ma dopo qualche tempo, una mattina, leggendo i giornali vidi scritto: “Il vigile scrittore si fa sentire ancora”. Incuriosito comprai due o tre quotidiani e tutti riportavano la notizia che il dott. Fulvio Izzo aveva pubblicato un altro libro dal titolo: “Amalfi e i Normanni”. Cercai subito il libro per poterlo leggere.Ebbene ne rimasi colpito; sia per il contenuto trattato, che per la chiara esposizione degli eventi. Oggi Fulvio ci presenta una terza pubblicazione:”La nascita della forma amministrativa del Regno d’Italia. Il Ruolo della Destra Storica”. In questo libro il dott. Izzo evidenzia l’attività amministrativa del periodo preunitario fino alla nascita del Regno d’Italia. Riportando nel testo le non poche difficoltà di questo processo storico, che vede dopo secoli un’Italia unita e che solo il 2 giugno 1946 con il referendum vide prevalere la Repubblica. A Fulvio auguro di proseguire in questo percorso. Egli così onora la città di Pagani e, come afferma il professore Iannettone nella prefazione del libro “Amalfi e i Normanni”, la cultura va approfondita, prolungata, perfezionata, arricchita così come essa prolunga, perfeziona e arricchisce il progresso del soggetto umano. Dott. Ferdinando Lavorante
Un grazie a tutti coloro che hanno partecipato alla prima del libro presso la Sala Consiliare del Comune di Pagani avutasi il 23 Giugno 2007. Una grazie particolare Remy' Niglio, ufficiale dei carabinieri e figlio del Generale a cui è stata donata una targa in onore del papà, al Sindaco di Pagani Alberigo Gambino, a Massimo D'Onofrio, Dirigente Nazionale AN, a Salvatore Bottone e Sebastiano Odierna, Consiglieri Provinciali, a Francesco Saverio Del Forno, al Maggiore Massimo Cagnazzo, comandante della Compagnia dei carabinieri di Nocera Inferiore per la presenza degli uomini dell'Arma ed al Tenente Giuseppe Castrucci, comandante della tenenza dei carabinieri di Pagani. Un grazie a tutti i miei colleghi del Comando di Polizia Municipale di Pagani.
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Un grazie di cuore per l'impegno e la collaborazione che hai profuso insieme a me per la stesura di questo testo. La tua è stata una collaborazione preziosa, curando molti aspetti del testo. Per questo tuo impegno generoso sento di condividere con te la pubblicazione di questo libro. Con affetto papà
Dott.ssa Paola Izzo Psicologa clinica
Via Carlo Tramontano,54 84016 Pagani (Sa) Cell. 380 3619451 E-mail: paolaizzo1@virgilio.it |
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Non è cosa facile scrivere note di presentazione per un testo pratico e di agevole lettura che l'amico Fulvio Izzo, con entusiasmo e costanza, ha scritto , compendiando la Sua risalente esperienza di operatore di polizia municipale e, da tempi più recenti, di cultore del diritto. Non è cosa facile specie per il fischio, sempre incombente, di far prevalere l'affetto e la indubbia solidarietà personale, umana e professionale rispetto alla completa valutazione degli argomenti trattati. La nota che mi ha colpito e che mi permetto di sottolineare al lettore è la estrema semplicità e la con stante aspirazione, sempre realizzata, di rendere comprensibili a tutti, specie ai non adetti ai lavori, argomenti che pure fanno parte della vita quotidiana di ogni cittadino e che, nella maggior parte dei casi restano appannaggio esclusivi di pochi iniziati, che non sempre hanno la disponibilità e la capacità di renderli accessibili a tutti. L'Autore dedica parte rilevante dello scritto alla illustrazione delle tematiche di maggior rilievo in tema di attività e funzioni di polizia giudiziaria nonchè alla illustrazione di vari argomenti in tema di funzioni di polizia municipale. Con la forma del questionario, semplice e originale nel contempo, vengono chiarite numerose nozioni rispetto alle quali l'opionione dei più è spesso fuorviata da erronei convincimenti e personali deduzioni. Lo scritto si apprezza come idoneo e significativo strumento di divulgazione per la opportuna conoscenza di ogni cittadino. Vincenzo Calabrese
Dopo l'approvazione del Nuovo Codice della Strada si è detto con tanta enfasi, che l'automobilista del terzo millennio conoscerà molto bene le regole della circolazione stradale, sarà educato ed informato e la sua automobile dotata dei moderni sistemi di sicurezza. Tra le tante novità introdotte vi è la famigerata regola della patente a punti: tale norma concede a noi tutti una dote di 20 punti. Se non si rispettano alcune particolari regole alcuni di essi ci saranno detratti. Una volta raggiunto 0 punti occore fare un particolare esame alla Motorizzazione. Come fare, quindi, per conservarli e non correre il rischio di restare senza il documento che ci permette di guidare? La risposta più ovvia è quella di rispettare le norme per salvaguardare la patente e soprattutto noi stessi e chi ci circonda. Ma siamo proprio sicuri che tutti "conosciamo" le norme? Quanti cittadini "leggono" le norme? E, in ogni caso, "comprendere le norme", è poi così semplice? Il particolare valore di questa pubblicazione è proprio nella sua struttura estremamente divulgativa. Semplice nell'esposizione, chiara nelle risposte, completa sul ruolo del "vigile urbano" esaustiva sull'importanza della più volte reiterata necessità di "condividere per collaborare". I nostri più vivi apprezzamenti e i più sinceri auguri per sempre nuove soddisfazioni. Ad Maiora.
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In questa pubblicazione l’autore Fulvio Izzo si sofferma a valutare la storia di Amalfi e dei Normanni, creando un parallelo tra le due realtà. Prof. Giovanni Iannettone
Nel leggere i contenuti del testo “Amalfi e i Normanni”, ci siamo esaltati nella sua esposizione, per la chiarezza e l’eleganza della sua stesura. Vogliamo qui ringraziarlo per aver evidenziato, con questa opera, il passato di questa nostra terra.
Desidero qui esprimere a Fulvio tutta la mia stima per l'entusiasmo e la volontà che pone in ogni cosa che fa. Ho avuto modo di apprezzarlo in molti occasioni in special modo come Agente di Polizia Municipale, mostrando sempre signoribilità con i cittadini e nel contempo la sua decisione nel reprimere l'illegalità. Spesso insieme ci siamo soffermati a parlare di tanti argomenti, colpisce molto la serenità con cui affronta ed argomenta i concetti. Il valore più importante di Fulvio è sicuramente la famiglia, il rigore morale e la correttezza con il rapporto con gli altri. Ho apprezzato molto il suo primo libro "La Polizia Municipale con i cittadini e per i cittadini". Con questo secondo libro "Amalfi e i Normanni" ho imparato ad amare e ad apprezzare di più la mia terra e il suo passato glorioso. Alfonso Tortora
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